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ASCOLTIAMO DONNE E COPPIE CHE STANNO AFFRONTANDO UNA GRAVIDANZA DIFFICILE

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Se vivi una gravidanza indesiderata, una maternità difficile o temi di essere rimasta incinta e non sai cosa fare, non esitare a chiamarci o a scriverci. Noi siamo qui per te. Potrai raccontarci la tua situazione e capiremo insieme come affrontarla al meglio.
“Settembre 2023, durante uno dei miei soliti turni vengo contattato da una donna di 35 anni, totalmente in panico, disperata. Da poco ha scoperto di essere incinta. Essendo una chat di solo testo scritto, mi chiede di che sesso sono. Le rispondo che sono un uomo e le chiedo se per lei fa differenza e che in tal caso mi sarei prodigato per trovare subito una collega operatrice disponibile. Mi comunica che per lei non era un problema, così abbiamo continuato. Mi chiede il nome, le rispondo: Alberto. Le chiedo il suo. Mi risponde di chiamarla Ludovica anche se chiarisce che quello non è il suo vero nome. Mi chiede anche se la chat è privata oppure anche altri possono leggere. La rassicuro con successo anche qui. Mi parla di un rapporto occasionale avuto con un ragazzo durante una vacanza. Non riusciva a perdonarsi un errore del genere. La sua disperazione, che in tutto il corso della chat era veramente alto, derivava anche dal fatto che non sarebbe mai riuscita a dirlo ai suoi genitori perché il senso di vergogna sarebbe stato altissimo ed una forte paura di non riuscire ad affrontare la situazione la terrorizzava. Alla fine del dialogo mi chiede se può incontrarmi nuovamente in chat e che, quando tutta questa storia per lei sarà finita, e per finita lei intendeva la soppressione della vita che nel suo grembo stava nascendo, sarebbe ritornata per ringraziarmi. Concludo nel dire che in queste circostante, quando al termine leggo: “L’utente ha abbandonato la chat”, un senso di scoramento pervade anche me, consapevole del dramma che una persona in una ignota zona dell’Italia si trova ad affrontare in assoluta solitudine.”
“Cynthia ha scritto nella chat di SOS vita, in quanto il compagno benestante romano la induceva ad abortire. Come Centro Aiuto Vita, l’abbiamo aiutata anche con un aiuto economico, visite ginecologiche, finché purtroppo il percorso è terminato con l’aborto distanziato dei gemellini. L’ho accompagnata e visitata in ospedale più volte. In video conferenza con lei parlavo anche con la mamma che si trovava a Miami. Cynthia è rimasta a Roma per alcuni mesi, ora è ripartita per un paese Asiatico dove insegna inglese e sono rimasta in contatto con lei per whatsapp.”
“Un giorno di novembre ricevo una telefonata da un ragazzo di nome Gabriele da Varese. È uno studente universitario di 22anni e mi dice che la sua ragazza, Sara di 22 anni, è incinta di 4 settimane. Mi dice che sono spaventati dalla situazione e cercano un aiuto da noi sia di tipo psicologico che ginecologico. Non gradivano contattare il medico di base di Sara in quanto volevano comunque mantenere l'anonimato. Il risultato dell’incontro fissato tra un medico in nostro contatto e la coppia è stata la decisione di tenere il bambino.”
“Una giovane mamma straniera ci scrive perché ha avuto il nostro contatto da un’associazione prolife del suo paese di origine. Fidanzata in Italia, con la famiglia all’estero, viene piantata in asso al momento del test di gravidanza positivo. Lei si ritrova completamente sola. Grazie alla rete viene messa in contatto con una volontaria vicina che immediatamente inizia a prendersi cura di lei per le visite e tutto il resto, fino a pianificare il rientro al paese di origine dove proseguirà la gravidanza con l’aiuto della sua famiglia. La ragazza poi ha perso il bambino indipendentemente dalla sua volontà; ciò nonostante, la volontaria ha continuato a starle vicino.”
“Conosco Carlo all’università, io la classica “secchiona”, lui il trascinatore del gruppo. Siamo prossimi alla laurea, e lui, promettente avvocato, ha già trovato uno studio associato dove iniziare la pratica. Il futuro ci sorride. Però, ad un certo punto, arrivano delle strane nausee. Faccio il test di gravidanza e i sospetti sono confermati: sono incinta! Siamo sgomenti, increduli, spaventati. Decidiamo subito di non volere il bambino, rallenterebbe troppo i nostri piani. Inizio a prendere le prime informazioni per l’aborto e faccio qualche analisi. Sento però un gran senso di malessere, una tristezza mai provata. Con Carlo non riesco a parlare di come mi sento, lui ripete solo che non vuole un figlio adesso e mi chiede ogni sera quando andrò a fare all’intervento. Una notte, non riesco a dormire e inizio a cercare on line informazioni sull’aborto, cerco storie e testimonianze di chi ci è già passato. Tra i tanti post ne leggo uno dove viene suggerito un servizio gratuito, SOS Vita. Guardo il sito e in qualche modo sento che fa per me. Prendo il coraggio e invio un messaggio nella chat del sito. Inizio a parlare con un’operatrice, ci scriviamo per un po’ e finalmente riesco a confidarmi con qualcuno, a sfogarmi. Qualcosa scatta, mi salta in mente un futuro possibile per noi tre, insieme. Metto in discussione la nostra decisione e il giorno dopo ne parlo con Carlo. Non la prende molto bene, ma piano piano inizia a capire come mi sento e inizio a fargli immaginare quel futuro, insieme.”
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